Le perizie calligrafiche (o
perizie grafiche) servono a stabilire se un certo documento
sia stato scritto da una certa persona o meno. Interessano cause sia
civili che penali riguardanti ad esempio
testamenti,
firme
disconosciute su atti privati, assegni, lettere anonime,...
La Grafologia peritale è una disciplina nata
quando si è osservato che la grafia di ogni persona è unica ed
indiscutibilmente diversa da altre. Il fatto stesso che la firma sia
usata da sempre come strumento di riconoscimento con valore legale
conferma questa osservazione.
Il grafologo si occupa principalmente di documenti manoscritti. Tra
questi ne citiamo alcuni che ricorrono con maggior frequenza:
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Assegni, spesso compilati da due o più persone,
in cui quindi sono da distinguere diverse mani. È spesso
fondamentale l'analisi delle cifre. Viene frequentemente
richiesto anche di verificare che non ci siano cifre aggiunte in
un secondo tempo.
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Scritture private, spesso manoscritte per
motivi di rapidità e semplicità; anche qui è talvolta importante
notare eventuali aggiunte posteriori alla redazione "ufficiale".
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Lettere anonime, spesso in questi documenti non
viene affatto modificata la propria grafia ritenendo che la
semplice omissione della firma in calce a queste non possa far
ricondurre lo scritto alla sua mano, oppure può dissimulare la
propria grafia continuando a scrivere con la mano destra (se
destrimano) o decidendo di scrivere con la mano sinistra, o,
ancora, scrivendo con caratteri in stampatello.
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Testamenti olografi, in cui il problema
principale è rappresentato dallo stato di salute compromesso,
che si ripercuote sulla grafia (Alzheimer e Parkinson in
primis), e dalla frequentissima mancanza di documenti di
comparazione sufficientemente coevi.
Quando il grafologo esamina un documento da sottoporre a perizia
(identificato con la lettera X
e possibilmente in originale)
deve avere sempre a disposizione altri documenti di comparazione
(possibilmente coevi, chiamati C), di cui sappia
che sono certamente stati redatti da una certa persona: se sia in
X che in C si riscontrano le
stesse caratteristiche, si può affermare che siano stati scritti
dalla stessa persona.
Il grafologo, nel confrontare le X con le
C, deve distinguere tra le differenze sostanziali (che
indicano che i documenti sono stati scritti da persone diverse) e
differenze accidentali poiché la grafia è naturalmente soggetta ad
una certa variabilità (quando siamo stanchi spesso premiamo meno la
penna sul foglio; quando siamo malati la grafia tende ad ammalarsi
con noi, quando prendiamo appunti scriviamo più veloce e confuso).
E' utile che i documenti di comparazione siano consegnati al
grafologo in originale. Molto spesso invece i documenti vengono forniti solo
in fotocopia: in questo caso però è sempre impossibile
per il perito dare un parere in termini di certezza. Questo è
stabilito non solo dal buon senso e dalla prassi peritale, ma anche
dalla Corte di Cassazione.
A meno di casi
particolarissimi, è indispensabile avere anche un buon numero di
scritture di comparazione (C) certamente redatte
dalla persona che si ritiene possa aver scritto la X.
A causa della già
citata variabilità grafica, le scritture di comparazione dovrebbero
sempre essere state eseguite in una situazione il più possibile
simile a quella del documento contestato, in modo da minimizzare la
variabilità accidentale.
E' necessario
avere anche tutte le informazioni extra-grafologiche che possano
aiutare il grafologo: strumento grafico utilizzato, condizioni di
scrittura (in piedi, sdraiato), stato di salute (sopratutto nel caso
di patologie degenerative), farmaci assunti, alcool, fumo,
È anche utile
conoscere il livello culturale e l'abitudine a scrivere del
soggetto, e sapere se le comparative sono state scritte a breve
distanza temporale dal documento in verifica. |